sabato 7 febbraio 2009

Le mie impressioni...



Ho avuto il piacere di partecipare alla XLII Congresso Sna, due giorni intensissimi di interventi e dibattito tutti confluenti alla designazione del nuovo presidente Sna che ha visto eletto Giovanni Metti e la sua squadra.
I lavori congressuali sono stati attenti e vivaci e non è mancato il confronto diretto fra i due concorrenti presidenti.
Il programma dei due schieramenti era molto simile nei contenuti, il motore propulsore di tutta l'assemblea è stato un unico tema “il plurimandato”. Quella libertà di rappresentanza che l'agente ha ottenuto per effetto di una legge la n. 40/07 meglio conosciuta come Legge Bersani e che sembra avere i giorni contati con l'emendamento presentato in questi gioni dalla maggioranza di Governo che ne vuole l'abrogazione.
Di Vincenzo Cirasola ho apprezzato molto il suo coraggio e la sua onestà intellettuale, ho apprrezzato anche la sua voglia di cambiamento.
Ha pagato il fatto di essere un agente delle Generali, ritenuto un uomo delle istituzioni.
Ha pagato di non aver saputo presentare una squadra più eterogenea: la metà, quasi, dei componenti provenienti tutti dello stesso gruppo Generali-Ina Assitalia – Toro . Anche territorialmente, la squadra non eprimeva una compagine territoriale omogenea - il sud si fermava a Napoli- ;
Ha pagato la non contiunità del proprio passato non ponendo in squadra nessuno della sua passata esperienza nell'esecutivo uscente. Un taglio radicale al passato a quel passato di cui lui stesso e stato partepice.
Ed infine ha sbagliato a non attendere il risultato ed a stringere la mano al vincitore nonché suo amico e collega. Come invece ha fatto Carla Barin, la quale ha dato dimostrazione della sua fiera e splendida personalità, salendo sul palco e sciogliendo la sua delusione nell'abbraccio con il neo presidente eletto Giovanni Metti.
Invito Vincenzo Cirasola, che non conosco personalmente, che non ho votato ma di cui ho una profonda stima professionale a non mollare il sindacato e di esserne partecipe non necessariamente da “Presidente” ma certamente da “Premier Homme”.
Sarebbe veramente una dura perdita per tutti noi colleghi.
Angela Occhipinti

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