
Isvap, respinto il ricorso dell'Ania
Banche & Assicurazioni
Di Anna Messia
il consiglio di stato chiude lo scontro sul regolamento 5 che ha recepito il codice unico
I giudici amministrativi rigettano le richieste dell'associazione delle compagnie e degli agenti (Sna) che avevano aspramente criticato le regole introdotte nel 2006 dall'istituto di controllo
Codice delle assicurazioni definitivamente blindato. Il Consiglio di stato ha respinto al mittente l'ultimo tentativo delle compagnie di assicurazione, dell'Ania e del Sindacato nazionale agenti (Sna) di bloccare il regolamento dell'Isvap, emanato dall'istituto a ottobre 2006, che ha dato appunto attuazione al Codice unico delle assicurazioni. Un regolamento che al momento della pubblicazione aveva sollevato le proteste di molti degli operatori del mercato assicurativo. Gli agenti, per esempio, si erano mostrati contrari al divieto imposto dall'Isvap di utilizzo denaro contante per il pagamento delle polizze vita. Le compagnie avevano invece messo nel mirino, tra gli altri, l'articolo 54 del regolamento, che non prevede conti correnti bancari distinti per gli agenti che hanno rapporti con più imprese di assicurazione. Anche l'Aiba, l'associazione italiana dei broker, in un primo momento si era unita al coro delle lamentele e aveva deciso di presentare al Tribunale amministrativo del Lazio formale ricorso contro il regolamento (il numero 5), unendo le forze con lo Sna e l'Ania e presentando un ricorso congiunto.
Il Tar però, il 28 marzo dello scorso anno, aveva dato ragione all'Isvap di Giancarlo Giannini, riconoscendo completa legittimità al regolamento in questione. Ma l'Ania, 84 compagnie di assicurazione e il Sindacato nazionale agenti (Sna) non si sono dati per vinti e, nel marzo scorso, hanno deciso di fare un ulteriore tentativo presentando un nuovo ricorso ai giudici amministrativi di secondo grado. L'Aiba, l'associazione che rappresenta i broker, ha deciso invece di sfilarsi da questo secondo esposto preferendo la strada del dialogo con l'Authority, e ottenendo un ammorbidimento della regole che riguardano l'operatività dei broker. Per quanto riguarda invece le richieste delle altre associazioni e delle compagnie, ieri si è avuta appunto notizia della decisione del Consiglio di stato di respingere il ricorso con una pronuncia favorevole all'Isvap. Anche secondo i giudici amministrativi di secondo grado l'istituto non sarebbe quindi scivolato in alcun eccesso di potere.
Respinta al mettente anche l'accusa, avanzata dai ricorrenti, secondo la quale l'Isvap avrebbe introdotto le nuove norme senza considerare i pesanti oneri cui sarebbero stati sottoposti gli intermediari assicurativi anche in conseguenza dell'avvio dell'albo unico degli intermediari (Rui), ovvero in assenza di «analisi d'impatto di regolazione». Una segnalazione quest'ultima arrivata in particolare dai legali dell'Ania che, se accolta dal Consiglio di stato, avrebbe comportato la bocciatura dell'intero regolamento e non soltanto di singoli articoli. E soprattutto avrebbe rischiato di sconvolgere l'intero mercato assicurativo, visto che in quest'anno e mezzo le compagnie hanno lavorato intensamente per allinearsi alle numerose nuove regole introdotte dal regolamento della discordia. A quasi due anni dalla pubblicazione del documento, però, la questione sembra ora destinata a essere definitivamente archiviata.
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